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Rivenditore autorizzato di canapa legale al 100%.
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Love Canapa è un distributore autorizzato di cannabis legale e prodotti ricavati dalla cannabis light di primissima qualità, accuratamente selezionata e coltivata.

Infatti, Love Canapa fornisce ai propri clienti solo i migliori prodotti e infiorescenze derivati dalla canapa con un livello di THC inferiore allo 0,2% imposto dalla normativa del 2016 in vigore.

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Che cos’è il THC?


Il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) è uno dei più noti principi attivi della cannabis, nonché il capostipite del gruppo dei fitocannabinoidi, ovvero quelle sostanze chimiche di origine naturale che reagiscono con i recettori cannabinoidi.

Il THC è una sostanza psicotropa – cioè stupefacente – prodotta dai fiori della cannabis, che può essere ingerita o fumata e possiede proprietà antidolorifiche, antinausea, antiemetiche, stimolanti l’appetito e anticinetosiche.


Esposti al calore, gli acidi della cannabis decarbossilano (reazione che porta alla perdita di una molecola di CO2), generando THC, cannabidiolo (CBD) e cannabicromene.

Il cannabiolo, o CBN, è un cannabinoide prodotto dalla degradazione del THC, non rilevabile nella pianta accuratamente essiccata.


Nonostante si conosca ancora poco su questo tipo di cannabinoide, il suo utilizzo in campo medico è spesso tenuto in considerazione insieme al THC ed al CBD, poiché aiuta a ridurre l’insonnia e ad aumentare la fame.

Le varietà di cannabis che hanno effetti psicoattivi (o stupefacenti) contengono una percentuale di THC variabile dal 7% al 27%.

Figura illustrativa Stellato Loredana
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Che cos’è, invece, il CBD?


Il CBD è un metabolita della cannabis sativa, cioè il prodotto risultante dal processo di metabolismo.

Le sue principali proprietà sono: rilassante, anticonvulsivante, antinfiammatorio e distensivo contro ansia e panico.


Il CBD, inoltre, è in grado di potenziare l’effetto analgesico del THC, prolungandone l’efficacia e riducendone al contempo gli effetti collaterali sul cuore, sulla respirazione e sulla temperatura corporea.

In particolare, il CBD agisce contro i ricettori cannabinoidi CB1 e CB2 ed altri neurotrasmettitori.






Tutti i benefici del CBD


A seconda dell’area e della ragione per il quale viene assunto, il cannabidiolo ha numerosi benefici, dimostrati da numerosi studi ancora in corso e dalle tante ricerche nel settore.

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IL CERVELLO

Antiansia

Antidepressivo

Antiossidante

Neuroprotettore

Anticonvulsivante

Contro l’insonnia

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LO STOMACO

Riduce nausea e vomito

Attenua gastrite,

reflusso, colite,

morbo di Crohn

Stimola l’appetito

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LE OSSA

Stimola crescita e rafforza

Riduce infiammazione

e dolore da artrite reumatoide

Sollievo dal dolore




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GLI OCCHI

Riduce pressione endoculare

Vasorilassante per glaucoma

Aumenta attività cellule retina

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I POLMONI

Aiuta a gestire le crisi asmatiche

e migliora funzioni polmonari

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LA PELLE

Riduce: acne, eczema e psoriasi

Antitumorale: rallenta proliferazione cellule cancerose

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Coltivazione e Proibizionismo


La cannabis – o canapa – è un particolare tipo di pianta angiosperme (cioè con un vero fiore ed un frutto), appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. Attualmente, il gruppo comprende una sola specie, la cannabis sativa, che è la più diffusa nel mondo occidentale e che, a sua volta, comprende delle sottospecie.


La cannabis è originaria dell’Asia centrale e, con tutte probabilità, è stata importata in Europa dalle Americhe dopo l’arrivo di Cristoforo Colombo.


Anticamente, la cannabis era ampiamente coltivata nelle zone medio-europee, in ragione della sua facilità di crescita anche in terreni difficili da coltivare e con altre specie di piante. Inoltre, dalla cannabis si ricavava un grande numero di prodotti, anche molto utili, tra cui le fibre tessili, la carta, l’olio di semi ed altri elementi commestibili per il bestiame.


Dopo la colonizzazione americana dell’India e la rivoluzione agricola del Nord America, però, la produzione tessile di cotone e juta aumentò – dato che questi prodotti erano meno costosi della canapa – e la coltivazione di cannabis diminuì di conseguenza.

In seguito al Primo Confitto Mondiale, infine, le corde per le navi in materiale sintetico sostituirono gradualmente quelle in canapa, agevolando così anche lo sviluppo delle tecniche di produzione della carta da legno.


Gli anni ’30 vedono un rinnovato interesse per gli usi industriali della canapa: in questi anni, infatti, vengono studiati nuovi materiali in fibra, materie plastiche e carta di canapa.

Con l’olio, invece, si iniziano a produrre le vernici e il carburante. Henry Ford, l’imprenditore statunitense che contribuì alla fondazione della Ford Motor Company, progetta un prototipo di automobile la cui carrozzeria era parzialmente realizzata in fibra di canapa, che la rendeva decisamente più leggera della media delle automobili diffuse a quel tempo.


Contemporaneamente, però, andavano formandosi degli interessi contrapposti all’uso della cannabis, che da allora venne vista in cattiva luce. Nel ’37, a proposito, negli USA viene promulgata una legge che vietava la coltivazione, l’uso e la vendita di questa pianta, anche a scopi medici, e che segnava ufficialmente l’inizio del proibizionismo.










Cosa dicono gli esperti


Nonostante le ricerche in materia siano ancora in corso, e servano molti esperimenti con CBD puro prima di potersi esprimere con certezza assoluta riguardo ai suoi benefici, alcuni esperti si dicono ottimisti.


La direttrice della ricerca sulla cannabis dell’Università della California, ad esempio, ritiene che il problema non sia che il CBD non funziona come pensiamo, ma che la ricerca scientifica sia solo indietro nella dimostrazione dei suoi effetti benefici.

Al contrario, lei come tanti altri studiosi sono molto fiduciosi nel fatto che il CBD possa risultare estremamente utile in svariati campi e per diversi disturbi: il punto, ora, è verificare come e in che misura.


Il CBD, infine, non ha alcun effetto collaterale, ma non deve comunque sostituirsi alla medicina normale.

La normativa in vigore


Una legge promulgata in Italia nel dicembre 2016 ha reso ufficialmente lecita la distribuzione al pubblico maggiorenne di canapa con un contenuto di THC non superiore allo 0,2% (di fatto, con una tolleranza che può raggiungere al massimo lo 0,6%).

Si tratta, in altri termini, di una normativa che ha effettivamente consentito la commercializzazione della “cannabis light” e che solleva da ogni responsabilità il produttore, solo e soltanto se la percentuale di THC non supera lo 0,6%.


Gli utilizzi di cannabis legale consentiti dalla legge sono i seguenti:


    Ambito alimentare

    Ambito cosmetico

    Ambito tessile

    Bioedilizia




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